Renato Spagnoli

 

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Acquasanta Terme 1971

Foto Alfredo Libero Ferretti

 

FRANCO TORRIANI

 

Presentazione in catalogo

Centro Il Brandale, Savona

1980

 

In ogni analisi di dimensioni diverse esiste, comunque, un'analisi delle dimensioni sistematiche da una parte, e un'analisi delle dimensioni espressive dall'altra. Sul piano generale dell'informazione, l'analisi di cui sopra - nei suoi due livelli - tende alla ricostruzione del linguaggio ordinario (Aranguren). Renato Spagnoli, decostruendo un segno caratteristico di un linguaggio noto, la «A» dell'alfabeto, tende pur sempre alla ricostruzione di un linguaggio, visivo e immaginario ad un tempo, dove l'analisi delle dimensioni espressive della lettera in questione risulta tuttavia privilegiata sull'analisi sistematica.

Del resto, ogni analisi «sistematica» intentata in arte non può che essere  sistematica in modo ambiguo se nient'altro per il carattere di indeterminazione che presenta. Renato Spagnoli ha l'accortezza di non aggirare artificiosamente, e inutilmente, questa indeterminatezza congenita alla ricerca artistica con qualche «trucco tecnico» che nulla aggiungerebbe al significato della sua ricerca, rendendola null'altro che un esercizio grafico. Anzi, questi brani di lettera A, nelle loro composizioni, combinazioni, smembramenti, assenze dal campo, inserimenti nell'environment, testimoniano che - in arte - la sistematicità è strettamente intrecciata all'espressività che, in ogni caso, emana dal segno. E questi brani di A diventano un'altra cosa da A, un linguaggio, appunto, visivo e immaginario.

Nel progettare questa installazione ho deciso di seguire le strutture esistenti nella Galleria. Anche perché lo spazio datomi si prestava alla realizzazione di un itinerario e alla formazione di un percorso (proiettivo) di queste mie lettere», particolare, unico.

Infatti la dislocazione di questo lavoro «precario» non sarà adattabile ad altri luoghi, soprattutto per il legame che viene a formarsi tra gli oggetti installati e il loro spazio ambientale.

Seguendo il percorso da me pensato il visitatore potrà facilmente ritrovare la lettura della installazione dal punto di vista che ne ha determinato la progettazione. Ma durante i suoi spostamenti queste «strutture/immagini» gli appariranno completamente deformate, trasformate.

Come in ogni cosa, anche questa, contiene in se aspetti completamente contrastanti.

Franco Torriani

 

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