Renato Spagnoli

 

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il Gruppo Atoma

 

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Acquasanta Terme 1971

Foto Alfredo Libero Ferretti

 

LARA VINCA MASINI

 

ARTE CONTEMPORANEA

La linea del modello

Arte come progetto del mondo

Volume terzo

pp. 425-426

Ó1996 Giunti Gruppo Editoriale, Firenze

 

Renato Spagnoli (Livorno, 1928)

 

Iniziava a dipingere nel '56 dando alla sua pittura, dopo una sorta di illuminazione prodotta in lui dalla visita al padiglione americano della Biennale di Venezia del '60 (con Kline in particolare), una svolta decisiva: realizzava allora quadri con grandi sigle a segno nero su fondo di colore unito, che già preannunciavano l'enucleazione di un segno‑simbolo che si sarebbe realizzato secondo ritmi dinamici di carattere tra ottico‑percettivo e programmato, nell'ambito delle ricerche caratteristiche del momento in cui si formavano i gruppi di operatori estetici legati al Neoconcretismo, alle proposte ottico-cinetiche.

 

L'emergere di un'operazione così diretta come quella del Gruppo Atoma (1964) nella provincia italiana, in questo caso Livorno, città piena di fermenti, di vitalità, di creatività, ma arroccata, sul piano artistico, ad una dilagante e protratta nel tempo poetica postmacchiaiola, è tipica della forza e dell'energia, troppo spesso sommersa, della provincia italiana.

 

L' interesse di Spagnoli per i simboli della comunicazione, per la “Iettera” ‑ e la sua scelta particolare della lettera "A” (come "Anarchia"?, si domanda Abbate) ‑, che sembrava avvicinarlo ad operazioni di "poesia concreta" ( e in realtà non ne deriva, in quanto la sua ricerca non è mai analogica, ma sempre formale), lo portano al superamento progressivo del simbolo fondamentale, per la scelta dichiarata dell'ideogramma sul quale operava un continuo processo di trasformazione e di adeguamento. All'inizio i "segni” si disponevano, fittissimi e minuti, nel contrasto fondo‑segno, secondo una programmazione dinamico‑ritmica, dilatandosi, in seguito, disponendosi, talvolta, bianco su bianco, in lieve rilievo; oppure, sempre in sequenze ritmiche, si stagliano sul fondo trasparente, proponendo raddoppiamenti volumetrici, fino a costituire ambienti dinamici.

 

Attualmente Spagnoli recupera, in funzione plastica, le grandi sigle dei suoi primi lavori (spesso ad angoli acuti: sezioni, ancora, della lettera A?), che si dispongono, in leggero rilievo, sulla parete o a terra; elementi, ancora, strutturali, elementari, sul filo della Minimal Art, l'arte dell'ABC , si ricordi; forse non a caso. Solo che per quanto concerne i lavori di Spagnoli i rimandi mentali, i significati interni all'opera ci sono sempre, evidenti; e si riportano alla storia razionale, concreta, dell'arte occidentale, legata alla progettualità, come progetto del mondo!

 

 

Opere riprodotte:

 

 

 

 

 

ST10-61

ST 5-61

ST 29-62

Continuo 5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tre Dime 1

AP8, APR9

Foto Falleni

9050

I’ll Remember April

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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