Renato Spagnoli

 

home

l’artista

La biografia

Le immagini

Le opere

in mostrA

personali

collettive

collezioni

interventi critici

presentazioni

articoli

interviste

indice dei critici

 

<il Gruppo Atoma

 

Links

 

 

Acquasanta Terme 1971

Foto Alfredo Libero Ferretti

 

BREVE STORIA DEL GRUPPO ATOMA 

 

 

 

dal catalogo de “Le avanguardie livornesi dal 1945 al 1975  nella collezione Carlo Pepi”

Sezione esposta alla Biblioteca Comunale, S.Vincenzo, luglio 2001

 

Il Gruppo Atoma

 

di Bruno Sullo

 

La breve ed intensa esperienza del Gruppo Atoma rappresenta un momento topico della storia artistica livomese, e occupa in essa una posizione di prestigio, del tutto meritata per la sua innovatività e per il superamento che ha tentato nei confronti degli schemi culturali cittadini. Il Gruppo nasce nell'invemo 1963‑64 nei locali della Federazione Anarchica di Livorno, in via Emesto Rossi 80 per iniziativa di Giorgio Bartoli e con l'adesione di Renato Lacquaniti, Mario Lido Graziani e Renato Spagnoli. La prima mostra è del maggio 1964 alla Galleria "Numero" di Firenze, con una presentazione affidata al Primo Manifesto del Gruppo e a una citazione di Gillo Dorfles. Numerose sono le iniziative che si susseguono in un arco di tempo di circa tre anni (il Gruppo si scioglie alla fine del 1966; già alla fine del 1965 Graziani ne era uscito), tra Cecina, Avezzano, Livorno, Catania, Termoli, ancora Livorno (Galleria Giraldi) con i contributi critici di Jacques Kermoal e Lara Vinca Masini. Dopo lo scioglimento, ancora alcune mostre "postume" sono realizzate a Reggio Calabria e Torino (1967, ancora Torino (Castello di Rivoli, 1985) e Livorno ("Asilo Notturno" di Portofranco, 1990). Rileggendo le motivazioni ideologiche e riconsiderando gli esiti visivi, si individuano alcuni elementi interessanti, che si possono così commentare.

1) Sul piano ideologico spicca la coraggiosa accettazione della contemporaneità e l'attenzione per le prospettive del futuro. Si legge nel Primo Manifesto: "Il Gruppo Atoma si è costituito, guidato da una comune e sentita necessità, per aprirsi in uno slancio dinamico all'assimilazione culturale delle teorie più attuali di quelle discipline che, per divenire logico della storia, ipotecheranno il futuro". Una impostazione con qualche reminiscenza futurista condotta con molto equilibrio e consapevolezza, che potrebbe essere ancor oggi d'attualità.

2) Entrando nel concreto, è interessante il Documento 2 ("Marcatre", maggio‑giugno 1965), che affronta il problema della collocazione del Gruppo nella cultura contemporanea. Sono individuati due filoni, la Pop art e il Neoconcretismo, come esponenti nel campo dell'arte di una logica dei dualismi contrappositivi che, ancor oggi, regola i rapporti sociali, la cultura e la storia dell'uomo. Contro tale logica il Gruppo prende posizione, più che contro le due correnti in sé: "Se la polarizzazione delle motivazioni teoriche di queste correnti può trovare giustificato riscontro nel loro modo operativo medesimo (lo trova senz'altro).... è proprio verso questa polarizzazione di interessi che nutriamo i nostri dubbi... e riteniamo oltremodo nociva". Sono osservazioni che, mutatis mutandis, sottoscrivo anche oggi, in rapporto a un'avvertita necessità di superare il modello culturale binario, quello dell'aut‑aut, con un più comprensivo e fattivo livello di integrazione: e ciò non soltanto in campo artistico.

3) Importanti anche gli esiti visivi degli autori, storicamente vicini alle esperienze di Poesia Concreta ma ad esse non succubi, anzi ben insistenti nel proprio ambito formale (LARA VINCA MASINI a proposito di Spagnoli, 1995). La scelta appuntata sugli oggetti, i segni e i simboli della comunicazione pone a fuoco in termini visivi i presupposti ideologici del gruppo e il suo interesse per i temi correnti del dibattito culturale e risulta rinforzata da metodologie concettuali forti, quali la progettualità, l'analisi la reiterazione, tutte categorie mentali che regolano la conoscenza e la comunicazione. A ciò va aggiunto un atteggiamento strenuo di ricerca formale, pur concretata in squisita visività, che connota il gruppo in termini di sensibilità ed attualità, nei suoi aspetti positivi e negativi, come commenta giustamente Lara Vinca Masini (1966).

4) Infine, elemento citato per ultimo perché è tale in effetti, la stessa stroncatura degli insipienti, basata su assurde e perfino divertenti motivazioni (vedi l'articolo di LUIGI SERVOLINI, 1965) è la conseguenza della posizione avanzata del gruppo, ed è anch'essa degna di riflessione.

Tutto ciò per motivare due osservazioni, solo apparentemente contrastanti: il Gruppo ha senz'altro opposto il proprio lavoro e le proprie idee alla cultura provinciale e isolazionista locale; eppure la sua presenza a Livorno la rivaluta e la ripropone proprio perché capace di esprimere, tra mille difficoltà e contraddizioni, esperienze di indiscutibile livello, valide non solo e non tanto dentro quanto fuori delle mura.

 

 

CRONOLOGIA

 

 

 

1964

inverno – costituzione del gruppo nella sede della federazione anarchica in via Ernesto Rossi 80 a Livorno.

Sono: Giorgio Bartoli, Mario Lido Graziani, Renato Lacquaniti e Renato Spagnoli

maggio – Galleria Numero di Fiamma Vigo, Firenze. 

Primo manifesto del gruppo e una citazione di Gillo Dorfles da “Il divenire delle arti”

Galleria Bandini, Cecina (LI), “Premio Nazionale Italia ‘64”

agosto – Avezzano (AQ), XV Premio Avezzano “Le strutture della visione”

 

 

1965

gennaio – Casa della Cultura, Livorno  Premio Nazionale “Italia 44”

il gruppo Atoma partecipa con un’opera “collettiva” (perduta)

febbraio – Casa della Cultura, Livorno.

Presentazione in catalogo di Jacques Kermoal

marzo – Galleria Sicilia Arte, Catania.

Presentazione in catalogo di Jacques Kermoal

agosto – Castello Svevo, Termoli (CB), “X Premio Termoli”

fine anno – Mario Lido Graziani esce dal gruppo

 

 

1966

Aprile – Galleria Giraldi, Livorno. Presentazione in catalogo di Lara Vinca Masini

fine anno – scioglimento del gruppo

 

 

1967

Galleria Ibico, Reggio Calabria

Partecipazione alla costituzione del Museo Sperimentale di Arte Contemporanea, Rivoli (TO)

 

 

1985

Castello di Rivoli (TO), Retrospettiva “Arte Italiana degli anni 60 nella collezione della Galleria d’Arte Moderna”

 

 

1990

Centro “Asilo Notturno”, Livorno. Presentazione di Bruno Sullo

 

 

2001

Biblioteca Comunale S. Vincenzo (LI),

Sede Consorzio Costa Fiorita Castiglioncello. (LI),

Civica Pinacoteca A.Modigliani Follonica (GR)

Opere dei quattro artisti all’interno della mostra in tre sezioni “Le avanguardie livornesi dal 1945 al 1975  nella collezione Carlo Pepi” anche “Le avanguardie livornesi dal 1945 al 1980  nella raccolta Carlo Pepi”

Presentazione e profili degli artisti di Bruno Sullo

 

 

2004

Avanguardia livornese del dopoguerra con particolare riferimento al gruppo Atoma,

a cura di Carlo Pepi, Taverna di Bronzone, Monticchiello (SI)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

home

 

 

 

 

g